domenica 28 giugno 2015

Laudato Si, 75



"Non possiamo sostenere una spiritualità che dimentichi Dio onnipotente e creatore. In questo modo, finiremmo per adorare altre potenze del mondo, o ci collocheremmo al posto del Signore, fino a pretendere di calpestare la realtà creata da Lui senza conoscere limite. Il modo migliore per collocare l’essere umano al suo posto e mettere fine alla sua pretesa di essere un dominatore assoluto della terra, è ritornare a proporre la figura di un Padre creatore e unico padrone del mondo, perché altrimenti l’essere umano tenderà sempre a voler imporre alla realtà le proprie leggi e i propri interessi."

Laudato Si, 73




"Gli scritti dei profeti invitano a ritrovare la forza nei momenti difficili contemplando il Dio potente che ha creato l’universo. La potenza infinita di Dio non ci porta a sfuggire alla sua tenerezza paterna, perché in Lui affetto e forza si coniugano. In realtà, ogni sana spiritualità implica allo stesso tempo accogliere l’amore divino e adorare con fiducia il Signore per la sua infinita potenza. Nella Bibbia, il Dio che libera e salva è lo stesso che ha creato l’universo, e questi due modi di agire divini sono intimamente e indissolubilmente legati: «Ah, Signore Dio, con la tua grande potenza e la tua forza hai fatto il cielo e la terra; nulla ti è impossibile [...]. Tu hai fatto uscire dall’Egitto il tuo popolo Israele con segni e con miracoli» (Ger 32,17.21). «Dio eterno è il Signore, che ha creato i confini della terra. Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile. Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato» (Is 40,28b-29)."

Laudato Si, 72


"I Salmi invitano con frequenza l’essere umano a lodare Dio creatore, Colui che «ha disteso la terra sulle acque, perché il suo amore è per sempre» (Sal 136,6). Ma invitano anche le altre creature alla lode: «Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle. Lodatelo, cieli dei cieli, voi, acque al di sopra dei cieli. Lodino il nome del Signore, perché al suo comando sono stati creati» (Sal 148,3-5). Esistiamo non solo per la potenza di Dio, ma davanti a Lui e con Lui. Perciò noi lo adoriamo."

Laudato Si, 66



"I racconti della creazione nel libro della Genesi contengono, nel loro linguaggio simbolico e narrativo, profondi insegnamenti sull’esistenza umana e la sua realtà storica. Questi racconti suggeriscono che l’esistenza umana si basa su tre relazioni fondamentali strettamente connesse: la relazione con Dio, quella con il prossimo e quella con la terra. Secondo la Bibbia, queste tre relazioni vitali sono rotte, non solo fuori, ma anche dentro di noi. Questa rottura è il peccato. L’armonia tra il Creatore, l’umanità e tutto il creato è stata distrutta per avere noi preteso di prendere il posto di Dio, rifiutando di riconoscerci come creature limitate. Questo fatto ha distorto anche la natura del mandato di soggiogare la terra (cfr Gen 1,28) e di coltivarla e custodirla (cfr Gen2,15). Come risultato, la relazione originariamente armonica tra essere umano e natura si è trasformato in un conflitto (cfr Gen3,17-19). Per questo è significativo che l’armonia che san Francesco d’Assisi viveva con tutte le creature sia stata interpretata come una guarigione di tale rottura. San Bonaventura disse che attraverso la riconciliazione universale con tutte le creature in qualche modo Francesco era riportato allo stato di innocenza originaria. Lungi da quel modello, oggi il peccato si manifesta con tutta la sua forza di distruzione nelle guerre, nelle diverse forme di violenza e maltrattamento, nell’abbandono dei più fragili, negli attacchi contro la natura."

Laudato Si, 65


"Coloro che s’impegnano nella difesa della dignità delle persone possono trovare nella fede cristiana le ragioni più profonde per tale impegno. Che meravigliosa certezza è sapere che la vita di ogni persona non si perde in un disperante caos, in un mondo governato dalla pura casualità o da cicli che si ripetono senza senso! Il Creatore può dire a ciascuno di noi: «Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto» (Ger 1,5). Siamo stati concepiti nel cuore di Dio e quindi «ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario»"



Laudato Si, 49



"Ma oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri"

lunedì 22 giugno 2015

"Laudato Si"





"Poiché tutte le creature sono connesse tra loro, di ognuna dev’essere riconosciuto il valore con affetto e ammirazione, e tutti noi esseri creati abbiamo bisogno gli uni degli altri."

domenica 7 giugno 2015

Meravigliosa alegria




Inspiegabile miracolo,
Meravigliosa alegria,
Io non so come agire
Davanti a la sua maestà,
Cammino, vado di fronte,
Lo vedo,
"Dio con noi"
Davanti a me, 
"Il Corpo di Cristo"
Ascolto,
Rispondo
"Amen",
Lo ricevo.
E volessi essere santa,
Ma so che cosi mi ama,
Volessi scordare tutto
E ricordarlo solo a Lui
Nella Santa Eucaristia.
Volessi che il mio pensiero
Soltanto pensasi a Lui.
E non so come agire,
Dio,
Dio e con me,
Con tutto il suo amore
E volessi essere degna,
Ma cosi, soltanto io,
Gia non sono solo io,
Perche lui si ha unito a me
Entra nel cuore che aspeta
La sua benedizione,
E volessi lodarlo per sempre
E che Lui non vada via.




lunedì 1 giugno 2015

Diventare una vite che porta frutto





Giovanni Taulero (ca 1300-1361), domenicano a Strasburgo 
Omelie, 7

Diventare una vite che porta frutto
    Per sostenere i tralci della vite occorre legarli, mettere dei pali, piegare i tralci dall’alto in basso, attaccarli a pali solidi. Possiamo vedere in questa immagine la vita mite e santa e la passione di Nostro Signore Gesù Cristo, che deve essere in tutto il sostegno dell’uomo che cerca il bene. L’uomo deve essere piegato, ciò che in lui è alto deve essere abbassato, ed egli deve immergersi, con tutta la sua anima, in una vera e umile sottomissione. Tutte le nostre facoltà, interiori o esteriori, quelle della sensibilità e dell’avidità, come pure le nostre facoltà razionali, devono essere legate, ognuna al suo posto, in una vera sottomissione alla volontà di Dio.

    Poi si rivolta la terra attorno ai ceppi e si tolgono le erbacce. Così anche l’uomo deve ‘pulire’ se stesso, profondamente attento a ciò che ci potrebbe essere ancora da sradicare nel fondo del suo essere, perché il divino Sole possa avvicinarsi più direttamente e brillarvi. Se lascerai la forza dall’alto fare così la sua opera, il sole aspirerà l’umidità del suolo nella forza vitale nascosta nel legno e i grappoli cresceranno magnifici. Poi il sole col suo calore agisce sui grappoli e fa sbocciare i fiori. E questi fiori hanno un profumo nobile e benevolo... Allora il frutto diviene indicibilmente dolce. Avvenga così per noi tutti.


Nota: Taken from www.vangelodelgiorno.org