mercoledì 6 giugno 2012

Abacuc 3:16-19



[16] Ho udito e fremette il mio cuore,
a tal voce tremò il mio labbro,
la carie entra nelle mie ossa
e sotto di me tremano i miei passi.
Sospiro al giorno dell'angoscia
che verrà contro il popolo che ci opprime.

[17] Il fico infatti non germoglierà,
nessun prodotto daranno le viti,
cesserà il raccolto dell'olivo,
i campi non daranno più cibo,
i greggi spariranno dagli ovili
e le stalle rimarranno senza buoi.

[18] Ma io gioirò nel Signore,
esulterò in Dio mio salvatore.

[19] Il Signore Dio è la mia forza,
egli rende i miei piedi come quelli delle cerve
e sulle alture mi fa camminare
.



Riflessione:

Benche nella calamità, Dio e presente per darci la forza che dobbiamo per proseguire, Dio è il nostro Dio e tutto lo può, potremo dubitare, ma sempre Lui c'offrirà la sua mano per alzarci, assolo è che appoggiarci in Dio e prendere della sua mano, e cammineremo per le alture.

martedì 1 maggio 2012






C'è nella Bibbia, nei  Atti degli Apostoli, riferimento all'Eucaristia dei primi cristiani, la Frazione del Pane:


Atti 2:42

[42] Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere.

Atti 20:7

[7] Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane e Paolo conversava con loro; e poiché doveva partire il giorno dopo, prolungò la conversazione fino a mezzanotte.



Gesù ci regala la sua presenza nell'Eucaristia dalla notte dell'ultima cena fino ai nostri giorni, Lui stesso diventa presente tra noi col suo corpo, sangue, anima e divinità sotto l'apparenza di un piccolo pane.  Dio Figlio, nella sua umiltà e nel suo amore all'umanità, diventa piccolo e si offre per noi al Padre, Gesù, Sacerdote ed vittima, perché solo Gesù, è un Sacrificio sacro.  Noi lo scopriamo con gli occhi della fede nell'Eucaristia come i discepoli di Emmaus ed esclamiamo come Tommaso vedendolo, "Mio Signore e mio Dio!"

martedì 24 aprile 2012

Riassumono di: Uniformità alla Volontà di Dio - Saint Alfonso Maria de’ Liguori

Tutta la nostra perfezione consiste nell’amare il nostro amabilissimo Dio: Charitas est vinculum perfectionis. (Col. 3.14). Ma tutta poi la perfezione dell’amore a Dio consiste nell’unire la nostra alla sua santissima volontà.
...
Narra Cesario (lib. 10, c.6) che un certo Religioso, benchè non fosse punto differente dagli altri nell’esterno, non però era giunto a tal santità, che col solo tatto delle sue vesti guariva gl’infermi. Il suo Superiore di ciò maravigliandosi gli disse un giorno, come mai facesse tali miracoli, non facendo una vita più esemplare degli altri. Quegli rispose, che ancor esso se ne maravigliava, e che non ne sapeva il perché. Ma qual divozione voi praticate, ripigliò l’Abbate? Rispose il buon Religioso ch’ egli niente o poco faceva, se non che aveva sempre avuta un gran cura di volere solo ciò, che Dio voleva, e che il Signore gli aveva fatta questa grazia, di tenere abbandonata la sua volontà totalmente in quella di Dio. La prosperità (disse) non mi solleva, nè l’avversità mi abbatte, perché io prendo ogni cosa dalle mani di Dio, ed a questo fine tendono tutte le mie orazioni, cioè, che la sua volontà perfettamente in me si adempia. E di quel danno (ripigliò il Superiore), che l’altr’ jeri ci fece quel nostro nemico in toglierci il nostro sostentamento, mettendo fuoco al podere dov’ erano le nostre biade, i nostri bestiami, voi non aveste alcun risentimento? No, Padre mio, egli rispose; ma al contrario ne rendei grazie a Dio, come lo soglio fare in simili accidenti, sapendo che Dio tutto fa, o permette per gloria sua, e per nostro maggio bene, e con ciò vivo sempre contento per ogni cosa, che avviene. Ciò inteso l’Abbate, vedendo in quell’anima tanta uniformità alla volontà divina, non restò più maravigliato, che facesse sì gran miracoli.

....

Se vuoi dunque, anima divota, piacere a Dio, e vivere in questa terra una vita contenta, unisciti sempre, ed in tutto alla divina volontà. Pensa, che tutti i peccati della tua vita sconcertata, ed amara ch’ hai fatta, son succeduti, perché ti sei scostata dalla volontà di Dio. Abbracciati da oggi avanti col divino beneplacito; e di sempre in tutto ciò, che ti accade: Ita Pater, quoniam sic fuit placitum ante te. (Matt. 11.16) Così, Signore, sia fatto, perché così è piaciuto a voi. Quando ti senti turbata da qualche avvienimento avverso, pensa che quello è venuto da Dio; onde subito dì, Così vuole Dio, e mettiti in pace. Obmutui, et non aperui os meum, quoniam tu fecisti. (Ps 38) Signore, giacchè voi l’avete fatto io non parlo, e l’accetto. A questo intento bisogna, che indrizzi tutti i tuoi pensieri, e le tue orazioni, cioè a procurare, e pregare sempre Dio, nella meditazione, nella Comunione, nella visita al Ss. Sacramento, che ti faccia adempire la sua volontà. E tu offerisciti sempre, dicendo: Mio Dio, eccomi, fanne di me, e di tuute le cose mie quel che vuoi. Questo era l’esercizio continuo di S. Teresa; almeno cinquanta volte il giorno la Santa si offeriva al Signore, acciocchè acesse di lei disposto, come gli fosse piaciuto.
....

Ma veniamo a vedere intorno alla pratica in quali cose abbiamo da uniformarci alla volontà di Dio.

Per 1. dobbiamo uniformarci nelle cose naturali, che avvengono fuor di noi, come quando fa gran caldo, gran freddo, pioggia, carestia, pestilenza, e simili.
...

Per 2. dobbiamo uniformarci elle cose, che avvengono dentro di noi, come nel patir fame, sete, povertà, desolazioni, disonori. In tutto dobbiamo dir sempre: Signore fate e disfate voi, io son contento: voglio solo quel, che volete voi.
...

Per 3. Se abbiamo qualche difetto naturale, d’anima o di corpo, mala memoria, ingegno tardo, poca abilità, membro storpio, salute debole, non ce ne lamentiamo...Ringraziamolo dunque di ciò, che per sua mera bontà ci ha donato, e contentiamoci del come ci ha fatti.
...

Per 4. bisogna, che specialmente stiamo rassegnati nelle infermità corporali, e bisogna, che l’abbracciamo volentieri, ed in quel modo, e per quel tempo, che vuole Dio...Signore, diciamo allora, io non voglio guarire, nè stare infermo, voglio solo quel che volete voi...Unisci allora i tuoi dolori con quelli di Gesù Cristo...Ma se vogliamo cercar la sanità, domandiamola almeno sempre con rassegnazione, e con condizione, se la sanità del corpo è conveniente alla salute dell’anima: altrimenti una tal preghiera sarà difettosa, nè sarà esaudita, poiché il Signore non esaudisce tali sorte di preghiere non rassegnate.
...

Quando un’anima va all’orazione, non può cavarne maggior profitto, che unirsi alla volontà divina; onde rassegnati, e dì: Signore, io accetto questa pena dalle vostre mani, e l’accetto per quanto a voi piace; se volete ch’ io stia così afflitto per tutta l’eternità io son contento. E così quell’orazione benchè penosa to gioverà più d’ogni più dolce consolazione...Quando Dio manda oscurità, e desolazione, allora prova i veri suoi amici.
...

Dobbiamo noi procurare di schivar le tentazioni; ma se vuole Dio, o permette, che noi siamo tentati contro la fede, contro la purità, o contro altra virtù, non dobbiamo lamentarci, ma anche in ciò rassegnarci al divino volere. A S. Paolo che pregava d’esser liberato dalla tentazione d’impurità, rispose il Signore: sufficit tibi gratia mea. E così anche noi, se vediamo, che Dio non ci esaudisce in esimerci da qualche tentazione molesta, diciamo: Signore, fate voi, e permettete quel che vi piace, mi basta la vostra grazia; ma assistetemi, acciò non la perda mai. Non le tentazioni, ma il consenso alla tentazione, ci fa perdere la divina grazia. Le tentazioni quando le discacciamo, ci mantengono più umili, ci acquistano più meriti, ci fan ricorrere più spesso a Dio, e così ci conservano più lontani dall’offenderlo, e più ci uniscono al suo santo amore.
...

Finalmente bisogna, che ci uniamo colla volontà di Dio circa il punto della nostra morte, e per quel tempo, ed in quel modo, che Dio la manderà...Dico di più, chi poco desidera il Paradiso, dà segno di poco amore a Dio. Chi ama, desidera la presenza dell’amato; ma noi non possiamo vedere Dio, se non lasciamo la terra; e perciò tutti i Santi han sospirata la morte, per andare a vedere il loro amato Signore.
...

Per ultimo anche ne’ gradi di grazia, e di gloria bisogna, che noi ci uniformiamo al divino volere: dobbiamo sibbene stimare le cose di gloria di Dio, ma più la sua volontà: dobbiamo desiderare d’amarlo più de’ Serafini, ma non dobbiamo poi volere altro grado d’amore, se non quello, che il Signore ha daterminato di donarci...E se Dio non vuole innalzarci a grado sublime di perfezione, e di gloria, conformiamoci in tutto al suo santo volere, pregandolo che ci salvi almeno per la sua misericordia. E facendo così, non sarà poca la mercede, che per la sua bontà ci donera il nostro buon Signore, il quale ama sopra tutto le anime rassegnate.
...

In somma dobbiamo mirar tutte le cose, che ci accadono, e ci avranno da accadere, come procedenti dalle divine mani. E tutte le nostre azioni dobbiamo indrizzarle a questo solo fine, di far la volontà di Dio, e farle solo perché Iddio le vuole. E per andare in ciò più sicuri, bisogna, che dipendiamo dalla guida de’ nostri Superiori in quanto all’esterno, e dai Direttori in quanto all’interno, per intender da essi ciò che vuole Dio da noi; avendo gran fede alle parole di Gesù Cristo, che ci ha detto, Qui vos audit, me audit. (Luc. 10. 16) E sopra tutto attendiamo a servire Dio per quella via, per cui vuole Dio esser da noi servito.
...

Facendo la sua volontà, certamente ci faremo santi in ogni stato dove il Signore ci pone. Vogliamo dunque sempre solo quel che vuole Dio, che facendo così, egli ci stringerà al suo cuore; ed a tal fine facciamoci familiari alcuni passi della Scritura,che c’ invitano ad unirci sempre più colla divina volontà. Domine, quid me vis facere? Dio mio, ditemi, che volete da me, ch’ io tutto tutto voglio farlo? Tuus sum ego, salvum me fac. (Ps. 18.94) Io non sono più mio; son vostro, o mio Signore, fatene di me quel che volete voi. Quando specialmente ci avviene qualche accersità più pesante, morte di parenti, perdita di bene, e simili: Ita Pater (diciamo sempre), ita Pater, quoniam sic fuit placitum ante te. (Matt. 11.26) Sì Dio mio, e Padre mio, così sia fatto, perché così è piacuto a voi. Sopra tutto ci sia cara l’orazione insegnataci da Gesù Cristo: Fiat voluntas tua sicut in caelo, et in terra. Disse il Signore a S. Caterina da Genova, che sempre chè dicesse il Pater noster, particolarmente sifermasse su queste parole, pregando, che la di lui santa volontà si adempisse in essa, colla stessa perfezione, con cui la fanno i Santi in cielo. Facciamo così ancora noi, e ci faremo certamento santi.

sabato 14 aprile 2012

Ho Bisogno Di Incontrarte Nel Mio Cuore



TE, AL CENTRO DEL MIO CUORE

Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore,

di trovare Te, di stare insieme a Te:

unico riferimento del mio andare,

unica ragione Tu, unico sostegno Tu.

Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.


Anche il cielo gira intorno e non ha pace,

ma c’è un punto fermo, è quella stella là.

La stella polare fissa ed è la sola,

la stella polare Tu, la stella sicura Tu.

Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.


Tutto ruota intorno a Te, in funzione di Te,

e poi non importa il come, il dove e il se.


Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore

il significato allora sarai Tu,

quello che farò sarà soltanto amore.

Unico sostegno Tu, la stella polare Tu.

Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.



Tutto ruota intorno a Te, in funzione di Te,

e poi non importa il come, il dove e il se.



Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore,

di trovare Te, di stare insieme a Te:

unico riferimento del mio andare,

unica ragione Tu, unico sostegno Tu.

Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.

domenica 8 aprile 2012

Cristo e risorto veramente





Cristo è risorto veramente

Scritta da: C. Giottoli

Cristo è risorto veramente, Alleluia !
Gesù, il vivente, qui con noi resterà.
Cristo Gesù, Cristo Gesù,
è il Signore della vita.


Morte dov'è la tua vittoria?
Paura non mi puoi far più;
se sulla croce io morirò insieme a Lui,
poi insieme a Lui risorgerò.

Tu, Signore, amante della vita,
mi hai creato per l'eternità.
La vita mia Tu dal sepolcro strapperai,
con questo mio corpo ti vedrò.

Tu mi hai donato la tua vita,
io voglio donar la mia a te.
Fa che possa dire "Cristo vive anche in me"
e quel giorno io risorgerò.

venerdì 30 marzo 2012

Tratto da: Sr. Consolata Betrone

Originale: Sour Consolata Betrone e le piccolissime (21) via www.libellulasilenziosa.wordpress.com

L'atto d'amore di cui parla Gesù e pregare: "Gesù, Maria, vi amo, salvate anime."

Testo Originale:

r. Consolata Betrone e le Piccolissime -21-
Tratto da: Sr. Consolata Betrone

* * *

L’intensità d’amore nell’intensità dell’atto d’amore

E’ questo il terzo requisito per la perfezione dell’amore: dare al nostro amore la massima intensità possibile: Ama il Signore tuo Dio… con tutta la tua forza. Se già dobbiamo amare il prossimo come Gesù ha amato noi, tanto più dello stesso amore dobbiamo amare Lui stesso per corrispondere al suo amore. L’unica misura nell’amore di Dio – dice S. Bernardo – è di amarlo senza misura. Quel voler amare Gesù “come nessuno lo ha amato mai”, che è di tutti i Santi, dovrebbe essere di tutte le anime, almeno nel desiderio e nello sforzo.
Le diceva, dunque, Gesù (10 novembre 1936): Consolata, non dobbiamo più solo pensare ad evitare difetti, ma il nostro sforzo deve tendere ad amare Gesù alla follia. Io voglio essere amato da te alla follia.
Amare Gesù alla follia! Può un’anima giungere a tanto? Si, con la grazia di Dio, e questa appunto Gesù prometteva a Suor Consolata (11 novembre 1935): Confida, Consolata, Io sono l’Onnipotente e ti amo alla follia e anche tu mi amerai alla follia, te lo prometto.
E quale il mezzo per giungere a tanto intenso amore? L’atto incessante d’amore. Un giorno (22 luglio 1936) Gesù faceva sentire a suor Consolata il suo pressante invito: Amami, Consolata, amami tanto! E alla domanda di lei su come fare per amarlo tanto, rispondeva: Con l’atto d’amore incessante mi si ama tanto. Poi ancora qualche giorno dopo (2 agosto): Con l’atto incessante d’amore tu mi amerai alla follia!
Il segreto sta nell’imprimere a quest’atto continuo d’amore la massima intensità. Così infatti la SS. Vergine istruiva suor Consolata, come risulta dal diario (14 luglio 1936): “… A ricreazione era stato detto che chi fa più sacrifici ama Gesù di più. Pensando a queste parole stasera a meditazione ero un po’ mesta, perché io non faccio sacrifici grandi per Gesù, eppure il desiderio di amarlo alla follia è così intenso! Non ero dunque una povera illusa?… Alzai lo sguardo, a me di fronte v’era la statua della Vergine Santa e mentre la guardavo, un pensiero confortante penetrò in me: la Madonna che cosa mai di grande aveva fatto durante i suoi anni mortali, a Nazaret? Eppure nessuna creatura mai la sorpasserà nell’amore verso Dio. Mentre pensavo a Lei, promettendomi di imitarla, intesi: Per amare Gesù tanto, tutto consiste nel dare al tuo incessante atto d’amore tutta l’intensità d’amore possibile!”
Che poi suor Consolata, attraverso l’incessante atto d’amore, amasse il più intensamente possibile, lo si può desumere dal fatto che Dio stesso doveva intervenire a frenarla nei suo impeti amorosi. Le diceva infatti il Divin Padre (29 novembre 1935): Anche nel tuo atto d’amore, calma; perché se non procedi con calma, se tu fai violenza al cuore con gli impeti, questo, sfinito, non potrà più proseguire il suo canto. Non credere che sia meno ardente, se è più calmo; ne assicura la continuità, hai capito? L’amore di per sé è fuoco, lascia che consumi tranquillamente la mia piccola ostia. Ama con pace, lascia che l’amore consumi dolcemente, non con impeto, con veemenza, che ti prostra e t’impedisce poi di rallegrarmi col tuo canto.
A riguardo la esortava un’altra volta Gesù: Vedi, Consolata, se tu continui ad amarmi con calma, puoi darmi quest’atto incessante; se tu, all’opposto, vuoi forzare il tuo cuore ad amarmi impetuosamente, sarai costretta a fermate, non avendo più forze a proseguirlo.

Bisognerebbe, del resto, riportare gran parte delle sue lettere, nonché gli appunti intimi di diario, per comprendere il fuoco d’amore che andò man mano accumulandosi nel cuore attraverso l’incessante atto d’amore. E’, comunque un fatto che il suo povero cuore, troppo piccolo per contenere tanto incendio d’amore, ne soffriva anche fisicamente. Una sola citazione (4 luglio 1936): “Stasera potei sostare un po’ davanti al santo tabernacolo (il mio povero cuore incomincia a consumare e non può ritenere i desideri, gli slanci d’amore). Mi sentii pervasa dal bisogno infinito d’amare Gesù, che mi ama alla follia, con amore di pari follia, e sentii che a ripetere a Gesù i desideri infiniti di amarlo, vi era un altro cuore nel mio: il Cuore Divino! Questo poteva slanciarsi nell’infinito senza abbattere la natura!”[70]
* * *
Nota:
[70] Su come l’intensità d’amore per Dio, in altri casi di santità cristiana, possa “consumare” in breve tempo la creatura, è emblematica la storia di Paisia, peccatrice convertita e morta d’amore, in quanto “la sua penitenza di un’ora fu più gradita a Dio di quella che altri fanno per lungo tempo. Perché essi non lo fanno con tanto fervore come lei”. Cf. Vita e detti dei padri del deserto. La storia di Paisia impressionò fortemente pure S. Teresa di Lisieux.


mercoledì 28 marzo 2012

Vita


Se potesse scrivere come è oggi la mia vita
che scriverebbe, scrivo per te,
ed in te spero di vivere finché io vivo,
ma quale è la mia vita,
io rimango con te, benché si nasconda il giorno,
e partendo la notte ascolto la tua melodia
che è l'uomo senza te, un soffio che finisce,
tu sei eternità, tu sei il nostro amore
che è la mia vita senza te, non è niente,
senza te le mie tristezza soltanto sono tristezza,
ma in te sono speranza, sapere che tu  sei  con me,
e che delle mie allegrie, in te hanno senso e sono superlative,
così è la mia vita, un camminare di passi che sperano di seguire i tuoi,
benché qualche volta Signore, io non trovi uscita,
ti trovo e è tutto quello che io necessito.

sabato 24 marzo 2012

Dopo il Pentimento


Il ravvedimento incomincia sentendo afflizione per i nostri peccati, per c'avere allontanati da Dio.  Ma non dobbiamo rimanerci lì, è necessario avere piena fiducia nella misericordia di Dio e confessare i nostri peccati. Pentirsi è allora un atto di fede, e è un dono di Dio. Se ti sei pentito è perché lo Spirito Santo ci ha ispirati,  è prova che il Buon Pastore aspetta il tuo ritorno al suo gregge. Ascoltai una spiegazione sul peccato nella catena EWTN che è molto chiaro, ci sono persone che continuano a camminare e cadono nel fango e rimangono lì e fino allo godono, altre dopo essere caduto soffrono ma non riescono ad uscire di lì, altre, i santi, possono cadere anche al fango, con la differenza che fiduciose in Dio, si alzano, si ripuliscono e seguono la sua strada. Non ci rimaniamo godendo del fango che reprenta al peccato, se le nostre coscienze c'indicano che siamo caduti, facciamo come i santi, e seguiamo la nostra strada verso il Padre, crediamo in Gesù Cristo che è la porta e la via a seguire, riconosciamo le nostre colpe e lasciamo che la nostra anima si pulisca per il preziosissimo sangue dell'Agnello che è Cristo, nel sacramento della riconciliazione dove Dio ci dimostra il suo amore per mezzo della grazia che Gesù acquisì per noi col suo gran sacrificio nella croce.

giovedì 15 marzo 2012

Promemoria



Lam 3:21-25

[21] Questo intendo richiamare alla mia mente,
e per questo voglio riprendere speranza.

[22] Le misericordie del Signore non sono finite,
non è esaurita la sua compassione;

[23] esse son rinnovate ogni mattina,
grande è la sua fedeltà.

[24] "Mia parte è il Signore - io esclamo -
per questo in lui voglio sperare".

[25] Buono è il Signore con chi spera in lui,
con l'anima che lo cerca.

venerdì 9 marzo 2012

Angeli


Gli angeli sono esseri spirituali, superiori all'uomo e creati per Dio. Sono, a mio pensare, un'estensione del suo amore per l'umanità, ma soprattutto per Gesù, nostro Signore, poiché tutto a stato creato con Lui e per Lui. Essi servono Dio Trino, (Padre, Figlio e Spirito Santo), nel Cielo e nella Terra e come guardano sempre a Dio di davanti, agiscono di accordo alla sua volontà, lo conoscono ed agiscono di accordo alla sua conoscenza di Dio, l'amano ed agiscono di accordo a quell'amore. Dio raccomanda un angelo ad ogni essere umano per guidarlo e proteggerlo, e questi angeli si chiamano angeli custode. Servono anche come messaggeri di Dio, intermediari tra Dio e gli umano e stanno in costante lotta contro il male. C'è varie gerarchie di angeli e Dio agisce da mezzo di essi:

"dove considerando gli ordina dei Angeli, vedi in essi a Dio che vivendo in essi fa tutte le sue attività. Dove dice, San, Bernardino di Eugenio che 'Dio nella Serafino padrona come carità, nei Cherubini conosce come verità, nei Troni si siede come equità, nelle Dominazioni domina come maestà, nel Principati lascito come Comincio, nelle Potestà cura come salute, nelle Virtù lavora come virtù, negli Arcangeli rivela come luce, nei Angeli assistesti come pietà.’ "Per il quale è visto che Dio è tutto in tutto attraverso la contemplazione di Lui, in menti, nelle quali, Egli abita per i regali della sua più fluente carità.” - Il Viaggio della Mente Verso Dio, San Buenaventura di Bagnoregio

lunedì 27 febbraio 2012

Contemplando La Tua Croce


Contemplando la tua croce
Oh, mio Gesù
Volesse in questa vita
Non peccare
E con l'anima pentita
Prometterti, vivere in grazia
Dietro la tua bontà.
E tuttavia oltre
Il mio pentimento
E il Tuo Amore
Plasmato in quella croce,
Dove un giorno
Per salvare l'uomo
Soffrì morte, ingiurie e dolore.
Se non ci muove vederti
Riempio di amore
Soffrendo per noi
Che cosa deve farlo?
Inchiodato stai,
E chiedi..  solo amore.

venerdì 17 febbraio 2012

Gesù Ti Amo



Perché sei presente Tu
Nel Sacrário,
Disposto ad ascoltare
Ed anche a perdonare
Tutte le mie cose.
Ah, ah, ah.
È potente il tuo amore
Perché moristi nella croce,
Perdonasti al traditore
E portasti la luce.
Perché un giorno nella mia strada,
Tu cambiasti il mio vivere,
Estendendo tu le reti,
Tu mi acchiappasti a te.
Gesù ti amo,
Ti amo,
Ti amo,
Oh, oh,
Gesù ti amo,
Ti amo,
Ti amo,
Oh, oh,
Uoh, oh, oh,
Perché incoraggi la mia esistenza
Benché cada,
Tu sei il mio compagno
Il mio amico e consigliere
In ogni momento.
Oh, oh, oh.
È potente il tuo amore
Perché moristi nella croce,
Perdonasti al traditore
E portasti la luce.
Perché un giorno nella mia strada,
Tu cambiasti il mio vivere,
Estendendo tu le reti,
Tu mi acchiappasti a te.
Gesù ti amo,
Ti amo,
Oh, oh,
Uoh, oh, oh, oh.

-Canto del coro, non so chi è l'autore.

martedì 14 febbraio 2012

TV Lourdes

Il seguente collegamento porta ad un video dal vivo della grotta di Nostra Signora di Lourdes, L'Immacolata Concezione



TV Lourdes

lunedì 13 febbraio 2012

17 Giugno del 2007


Salmi 28:7

“il Signore è la mia forza e il mio scudo,
ho posto in lui la mia fiducia;
mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore,
con il mio canto gli rendo grazie.”

del mio diario:

Sopporta
benché
tu fallisca,
Spera

benché
tu cada.

Canti

senza
essere

ascoltato.

sabato 11 febbraio 2012

Il Forestiero

C'è un oasi nel deserto dove un giorno a
chieder l'acqua si fermò
un forestiero
in mezzo ai palmeti verdi c'era un pozzo e una
ragazza era là
il suo nome era Sara.
"Tu sei un Giudeo" gli disse la donna
"Con quale coraggio mi chiedi da bere
sono mille anni e più che i tipi come te
non passa di qui e non parlano con noi
ed il primo sei tu ma perché tu lo fai
alla Samaritana i Giudei un po' d'acqua non
chiesero mai".
"Tu donna se conoscessi il forestiero che sta qui
davanti a te
gli chiederesti
un sorso di acqua e allora sarei io che darei da
bere a te
io che sono un Giudeo".
A quel forestiero rispose la donna
"Ma dove la trovi quest'acqua da bere
io vedo che non hai la secchia insieme a te
profondo è il pozzo sai vuoi dirmi come fai".
Lui la donna guardò
sorridente spiegò
"Non si trova nel pozzo quest'acqua di vita che
io ti darò".
E lei, e lei, e lei
era incredula
e lui, e lui, e lui
all'orecchio le si avvicinò
le bisbigliò qualcosa
e lei sbiancò.
"Tu sai tutto di me
mi vuoi dire chi sei
solamente un profeta conosce i segreti di
ognuno di noi"
mi vuoi dire chi sei
"Signore, io so che un giorno il messia
come un povero verrà in
mezzo a noi
e quando verrà sta scritto già sta scritto
che ogni cosa ci dirà
perché viene dal cielo".
E quel forestiero di tanta bellezza
guardò quella donna con molta dolcezza
e disse "sono io colui che dici tu
se l'acqua mia berrai mai più tu morirai"
e la prima fu lei
a sapere di lui
che quell'uomo del pozzo era il figlio di
Dio chiamato Gesù.
- Adriano Celantano

lunedì 6 febbraio 2012

Benedetto sia Dio!

Ci sono tappe della tua vita in che Dio mi chiede che sia forte che l'abbia fiducia e che abbia soprattutto fede.  Oggi licenziarono mio padre, bisognerà spendere meno, usare i risparmi.   Più soprattutto, bisogna avere fede.  Mi dice questa mattina mia sorella "cosicché questo è avere fede", e prosegue, "pensare che tutto sta ben nonostante tutto.Si, bisogna benedire a Dio nei momenti difficili, perché non ci lascia soli, Dio chiude una porta ma può aprire più molti, soprattutto, la più importante:  quella della Fede.

Giobbe 1:21

[21] e disse:
"Nudo uscii dal seno di mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!".

venerdì 3 febbraio 2012

Dio ti ama e vuole salvarti

Dare grazie a Dio che c'amò tanto e ci scelse prima della creazione del mondo, prima che noi stessi fossimo creati, prima della prima aurora, prima della prima pioggia Dio c'aveva scelti per essere figli adottivi suoi, per essere salvati del peccato per mezzo di Gesù Cristo.  Dio Padre nel suo infinito amore, ci ha mandato a suo unigenito figlio e per mezzo di Lui, la grazia fluisco verso l'uomo, per mezzo del suo sacro sangue.  Non fu opera della casualità che credessimo in Gesù Cristo, Dio così lo volle, ed insieme allo Spirito Santo ci muove a cercarlo, affinché non periamo per i nostri peccati.  Dio c'ama e vuole che godiamo con Lui della sua eredità, quello è la sua volontà che viviamo conforme alla grazia ricevuta, lasciando agire allo Spirito Santo nelle nostre vite, ascoltando e seguendo Gesù Cristo che ci mostrò già la strada per arrivare al Padre.  Benedetto e lodato sia Dio il cui misericordia è eterna.


1 Efisini 1:3-14

[3] Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

[4] In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità,

[5] predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo,

[6] secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto;

[7] nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia.

[8] Egli l'ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza,

[9] poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito

[10] per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra.

[11] In lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà,

[12] perché noi fossimo a lode della sua gloria, noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.

[13] In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso,

[14] il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria.

lunedì 30 gennaio 2012

Santità


"La santità non è in tale o tal’altra pratica, ma consiste in una disposizione del cuore che ci rende piccoli e umili fra le braccia di Dio, coscienti della nostra debolezza e fiduciosi, fino all’audacia
nella sua bontà di Padre."


Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo

martedì 24 gennaio 2012

Voglio essere come Te, Gesù."



L’altro ieri aveve insonnia, non poteva dormire, cosicché decisi di cercare nella mia stanza e trovai un diario nel quale ho tra altre cose il seguente poema come una preghiera che scrissi alcuni anni fa, mi causò tenerezza pensando a tutto quello che ha passato nella mia vita per arrivare a quello poema, come Dio si è fatto parte importante della mia vita, come tutto conduce a Lui, come in ogni alti e bassi di ogni giorno, ogni sorriso, mi fa sentire veramente un essere amato per Dio. Mi sembra che dovrebbe chiamarsi "Voglio essere come Te, Gesù."

C’e qui il poema:

Come mare in calma
voglio Così la mia anima
Come tenera brezza
Così il mio sorriso
Dai vita alla mia vita Signore,
Dai vita alla mia vita Signore,
E la mia vita sai già chi è

Tu  sei...Gesù.

martedì 17 gennaio 2012

Zaccheo


Lc 19, 1-10

Volli crescere, Signore,
perché non ti vedeva…
Che rachitico appoggio
cercò la smisurata
vanità dei miei sonni!

Nessun albero alza
quando l'amore è poco
e l'ambizione esigua…

Ma io speravo di vederti.
La tua voce versava a me
cercandomi la sete
ma io non sapevo
che in Te fioriscono solo
i rami che si inclinano.

II

Tu mi dicesti:  " Scendi,
mi ospito con te."
Gettai già ai mercanti
che mentre io sognavo
si stabilirono in lei.

Affinché tu rimanessi
io stessa stetti andando
puoi entrare, non c'è niente.


-         Ernestina de Champourcin