lunedì 28 novembre 2011

Quando guardo l'alba


Quando guardo l'alba
Vedo il sorriso dolce di mio Padre
Ascolto il canto degli uccelli sulle valli
Degno L'è
Sento il vento toccare il mio viso
e capisco che è mio Padre che mi accarezza
L'è chi cambia il mio pianto in allegria
gli canto a Lui
Lui è la mia forza ed il mio scudo
La luce che illumina nelle tenebre
Della mia esistenza
E benché siano tale le tempeste
Minacciando a distruggermi
Lui mi salverà
non mi fallirà
non mi fallirà
Fortifica la mia anima
Nascosta sto basso il suo manto
E benché abbia passato per gravine molto oscure
Non temo più
Sento il vento toccare il mio viso
E capisco che è mio Padre che mi accarezza
L'è chi cambia il mio pianto in allegria
Gli canto a Lui
Lui è la mia forza ed il mio scudo
La luce che illumina nelle tenebre
Della mia esistenza
E benché siano tale le tempeste
Minacciando a distruggermi
Lui mi salverà
non mi fallirà
O, o, o , o
non mi fallira
Sento il vento toccare il mio viso
e capisco che è mio Padre che mi accarezza
L'è chi cambia il mio pianto in allegria
gli canto a Lui
Lui è la mia forza ed il mio scudo
La luce che illumina nelle tenebre
Della mia esistenza
E benché siano tale le tempeste
Minacciando a distruggermi
Lui mi salverà
non mi fallirà
O, o, o, o
non mi fallirà
O, o, o, o
Non mi fallirà

- Non so chi è l'autore di questo canto, ma mi porta begli ricordi del coro e che chi confida in Dio non sarà defraudato, e mi fa sentire a Dio vicino a mi.

martedì 15 novembre 2011

Santità

“Sai tu quale è il piú singulare bene che hanno e’ beati? È d’avere la volontá loro piena di quel che desiderano. Desiderano me, e desiderando me essi m’hanno e mi gustano senza alcuna rebellione...”

 - Dio a Santa Caterina da Siena,
Dialogo della Provvidenza

lunedì 14 novembre 2011

¿Dove è Dio?

1 Re 19:11-13:

[11] Gli fu detto: "Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore". Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto.

[12] Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero.

[13] Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna.


Riflessione:


Crediamo in Dio onnipotente, e Lui stesso ci dimostra nelle nostre vita, è un Dio che non si stanca di perdonarci, di guidarci, di prepararci per il nostro incontro con Lui nel suo regno, e noi partecipiamo qui di quello regno alla terra se siamo capaci di proiettare l'amore che ha messo nei nostri cuori verso gli altri, perché il suo regno è un regno di amore. Il nostro Dio onnipotente, potrebbe punirci appena e commettiamo una mancanza, potrebbe come fece con gli angeli ribelli diseredarci del suo regno e non darci una seconda opportunita.  Tuttavia, abbiamo tutta una vita per correggere la nostra strada e seguirlo, seguire Gesù, che è la strada per arrivare al Padre.  In questa lettura possiamo vedere il viso del Dio compassionevole, Dio, che essendo onnipotente, sceglie una brezza per mostrare la sua presenza al profeta Elia.  Dio non era nel vento impetuoso, né nel terremoto, né nel fuoco, Dio arriva dopo, con la semplicità di una brezza, Dio è pertanto speranza non desolazione.  Se qualche volta sentissimo che non possiamo seguire durante il tragitto, la cosa migliore è sperare, aspettare la brezza del Signore che come mi disse un sacerdote, Dio viene al tuo incontro, dove  tu stai, assolo bisogna sapere sperare come lo ha fatto il Profeta Elia.