giovedì 21 maggio 2020

Il Mandarino

Nel giardino di casa mia c'è un mandarino, che ha dato i suoi primi frutti l'anno scorso. L'ha piantato mio padre due anni fa, e quando ha dato quei primi frutti mio padre era già alla presenza del Signore. Ingenua che sono, pensavo fosse un miracolo. Ho passato la maggior parte dell'anno in casa, senza andare in giardino, finché un bel giorno mia sorella ha urlato che l'albero aveva "arance", ma sono mandarini. Quest'anno ho trascorro più tempo in giardino. E cominciai ad annaffiare il mandarino nella speranza di assaporarne di nuovo i frutti, non così spesso come avrei dovuto. Fino a quando un giorno ho scoperto piccole sfere verdi, quasi impercettibili. E poi, col passare dei giorni, il mandarino mi dà lezioni di vita. Un giorno la guardai e notai che alcuni frutti erano caduti dai rami. L'albero è all'altezza della mia vista, un metro e qualche centimetro. Così l'ho innaffiato un po' più del solito. Alcuni giorni sono passati. Le sferette sono cresciute, alcune sono cadute, e gli sono spuntati nuovi frutti. E allora ho chiesto quanto spesso si deve annaffiare. Qualcuno mi ha detto che almeno tre volte a settimana. Io lo faccio solo nei fine settimana. Dovrò impegnarmi di più. E poi mi sono ricordata che mentre io soffrivo per la morte di mio padre, mia sorella mi diceva: andrò ad annaffiare le piante. Quindi è grazie alla sua dedizione che ho potuto gustare i mandarini di quell'albero che mio padre ha piantato. E pensavo che così è la nostra anima, bisogna annaffiarla e concimarla, perché i fiori diventino frutti. Continuamo ad annaffiare perché i frutti crescano e maturino prima che cadano per mancanza d'irrigazione. E mi sono ricordato la parabola del vignaiolo. È Gesù che non si stanca di prendersi cura della sua vigna, come dice un canto ci chiede frutti d'amore. Dobbiamo lasciare che Egli lavori nel nostro giardino, affinché i frutti non cadano prima del tempo. Perché la nostra fede operi frutti, con l'esempio, con il consiglio, con la carità. Frutti di fede, speranza ed amore. Ricordo ora come Eduardo Verástegui ha invitato 50.000 persone a pregare insieme il rosario attraverso il suo canale you tube e la sua pagina facebook. Meta che è stata superata dalla bontà di Dio. Ora chiede e spera di raggiungere l'obiettivo di un milione di anime pregando all'unisono per il suo facebook e you tube il 31 maggio, per chiudere il mese del rosario all'una del pomeriggio.