giovedì 23 giugno 2016

Siracide 51:8-12

[8] Allora mi ricordai delle tue misericordie, Signore,
e delle tue opere che sono da sempre,
perché tu liberi quanti sperano in te,
li salvi dalla mano dei nemici.

[9] Ed innalzi dalla terra la mia supplica;
pregai per la liberazione dalla morte.

[10] Esclamai: "Signore, mio padre tu sei
e campione della mia salvezza,
non mi abbandonare nei giorni dell'angoscia,
nel tempo dello sconforto e della desolazione.
Io loderò sempre il tuo nome;
canterò inni a te con riconoscenza".

[11] La mia supplica fu esaudita;
tu mi salvasti infatti dalla rovina
e mi strappasti da una cattiva situazione.

[12] Per questo ti ringrazierò e ti loderò,
benedirò il nome del Signore.
 



Riflessione:  Dobbiamo pregare Dio con fede, perché il suo amore è eterno. Dio sempre ascolta la preghiera di suoi figli.  Dobbiamo pregare ringraziandogli per la sua risposta prima da che risponda, perché sempre vuole il bene per noi. 

mercoledì 15 giugno 2016

Amore

Amare al prossimo, debi essere una continuazione del amore a Dio. Se amo Dio, quindi amo al prossimo.  E se ho misericordia, Dio sara misericordioso con me.

venerdì 10 giugno 2016

Pratica di Amar Gesù Cristo, Capitolo XII, Poema dopo Affeti e Preghiere


Addio, creature, contento vi lascio:
Più vostro non sono, nè sono più mio:
Da tutto già sciolto, io son del mio Dio.
Sì, tutto son tuo, mio caro ;
Amato mio bene, accettami tu.
 
Amabil Signore, deh prenda il possesso
Di tutto me stesso il santo tuo amore:
Ei regni e governi in questo mio core
Che un tempo infelice ribelle a te fu.
Amabil Signore, possedimi tu.
 
O amore divino che rendi beate
Con fiamme celesti quell'alme che accendi,
Tu vieni al mio core, e degno tu 'l rendi
Del tuo puro ardore infiammami su,
O amore divino, consumami tu.

mercoledì 8 giugno 2016

Pratica Di Amar Gesù Cristo - Capitolo XIII, Numero 4




4. Iddio vuole che ognuno di noi l'ami con tutto il cuore: Diliges Dominum Deum tuum ex toto corde tuo (Matth. XXII, 37). Quell'anima ama Gesù Cristo con tutto il suo cuore, la quale gli dice di vero cuore quel che gli disse l'Apostolo: Domine, quid me vis facere? (Act. IX, 6): Signore, fatemi sapere quel che volete da me, ch'io tutto voglio farlo. Ed intendiamo, che quando noi vogliamo ciò che vuole Dio allora vogliamo il nostro maggior bene; perchè certamente Iddio non vuole che il meglio per noi. Dicea S. Vincenzo de' Paoli: «La conformità al divino volere è il tesoro del cristiano ed il rimedio per tutti i mali; poichè ella contiene l'annegazione di sè e l'unione con Dio e tutte le virtù». Ecco in somma ove sta tutta la perfezione: Domine, quid me vis facere? Ci promette Gesù Cristo: Et capillus de capite vestro non peribit (Luc. XXI, 18). Viene a dire che il Signore ci paga ogni buon pensiero che abbiamo di dargli gusto ed ogni tribolazione che abbracceremo con pace uniformandoci alla sua santa volontà. Dicea S. Teresa: «Il Signore non manda mai un travaglio senza pagarlo con qualche favore, sempre che noi l'accettiamo con rassegnazione».