martedì 13 febbraio 2018

Discorsi sopra Matrimonio

Papa Francesco ai Fidanzati a Febbraio 2014:

“ Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive. Ma cosa intendiamo per amore? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo non si può costruirci sopra qualcosa di solido. 
Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che costruisce come una casa, e la casa si costruisce insieme, non da soli! Dunque come si cura questa paura del per sempre? Si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa cammino spirituale quotidiano, fatto di passi, passi piccoli, passi di crescita comune, fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede. Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida degli sposi cristiani. Mi viene in mente il miracolo della moltiplicazione dei pani, anche per voi, il Signore può moltiplicare il vostro amore e donarvelo fresco e buono ogni giorno. Ne ha una riserva infinita! Lui vi dona l’amore che sta a fondamento della vostra unione e ogni giorno lo rinnova, lo rinforza."





Padre Maurizio Botta:

A chi si vuole sposare spiego che il matrimonio è un Sacramento per discepoli, quindi sposarsi in Chiesa significa voler essere discepoli di Cristo, e lo dico chiaramente: se una persona sa già, nel proprio cuore, che dopo il matrimonio per esempio non andrà più a Messa è meglio che lasci stare. Se una persona invece dice sì, e desidera essere discepolo di Cristo, allora deve sapere che il comandamento è “amatevi come io vi ho amato”. È come se nel Sacramento ti venisse affidato il marito o la moglie con questo comandamento: “Amalo come l’ho amato io”. A questo punto tiro fuori il crocifisso e ribadisco il concetto: “Cristo vi dona lo Spirito per amare così, in croce, in modo irrevocabile e indissolubile, volete amare così? Sappiate che Dio ama un peccatore fino in fondo e non retrocede mai, così dovete fare anche voi....Allora, siete sicuri? Volete amarvi proprio così?”.  Questo stesso crocifisso lo ritiro fuori quando la coppia viene a dirmi che c’è la crisi, la difficoltà, io attraverso il crocifisso li riporto a chiedere la grazia del matrimonio, li riporto a quella domanda: ma tu vuoi essere un discepolo di Cristo? Il punto centrale è sempre l’identità di Cristo, e io sono schietto: o Cristo è Dio o Cristo è un matto. Se tu ci credi, e vuoi essere suo discepolo, quando sei in fila per la Comunione, riferendoti al tuo sposo o alla tua sposa devi dire: “Voglio amarlo come lo ami Tu”, quindi significa che credi che quello sia il corpo di Cristo e allora io domando ancora: davvero vuoi amarlo così? Fino a farti mangiare? Questo è il cuore del matrimonio."

Nessun commento:

Posta un commento