L'umiltà secondo la definizione della Real Academia Española è la virtù che consiste nella conoscenza delle proprie limitazioni e debolezze e nell'agire secondo questa conoscenza.
Si potrebbe dire che essere umili è lasciarsi e sapersi amare da Dio riconoscendo che tutto ciò che abbiamo sia materiale che spirituale proviene da Dio, riconoscendo che l'unica cosa che realmente è nostra è la nostra miseria, le nostre debolezze. Riconoscendo la nostra miseria possiamo riconoscere il nostro bisogno di Dio e cercarlo. Come spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica 2733 "Chi è umile non si stupisce della sua miseria; essa lo porta ad una maggiore fiducia, a mantenersi saldo nella costanza." Rendendo grazie e gloria a Dio per ciò che abbiamo ricevuto, evitiamo la vana gloria e possiamo aprirci a ricevere i suoi doni e ad usarli per servire gli altri. Essendo umili accettiamo non solo la gioia ma anche la tristezza e possiamo offrire entrambe a Dio in ringraziamento e gioire in Cristo.
In Gesù nostro Signore, troviamo la vera umiltà, perché essendo Figlio di Dio, venne nel mondo e si fece uomo come noi, condividendo la nostra natura umana, e usando la sua vita al servizio degli altri. Accettando in tutto la volontà di suo Padre, nostro Dio, giungendo a dare la sua vita per raggiungerci la vita eterna.
Anche nostra Madre, la Vergine Maria è esempio di umiltà, perché non solo ha accettato ciò che Dio le chiedeva, ma si è anche chiamata "la schiava del Signore", diventando nulla, per essere tutto in Dio.
Essendo umili possiamo smettere di pensare a noi stessi per pensare agli altri. Solo con l'umiltà possiamo smettere di confidare nelle nostre forze e avere più fiducia in Dio, nostro Padre e creatore.
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