lunedì 8 ottobre 2018

Matrimonio

Questa domenica scorsa la messa trattò del matrimonio. E questo in se, è un altro tipo di vocazione. Ricordo avere letto in un altro blog, già alcuni anni fa, ad una donna che sentiva come Dio la richiamava a servire la sua famiglia, a cucinare, a mangiare con essi, ad essere madre, ad essere moglie. E lì nel suo ambiente familiare lei si trovava con Dio. Il matrimonio, è qualcosa di serio. E di accordo a Gesù "quello che Dio ha unito che non lo separi l'uomo."  Benché Dio sa che non siamo perfetti, per quel motivo come dice un canto "dobbiamo essere Dio e dopo te, dobbiamo essere due, se no, non c'è vita, dobbiamo essere due con la speranza che tu sia mio e io sia per te, tutta la vita." Cioè, benedicendo Dio il matrimonio, lo trasforma in sacramento, ed è questo unito all'amore di Dio che può aiutarci con gli alti e bassi della coppia. Io sono single, non mi sono sposata mai e non posso dare consigli di compagno come disse il Prete nella domenica, ma posso parlare di quello che so. Al sposarsi è chiesto alla donna sottomettersi a suo marito, ma a sua volta è chiesto all'uomo amare sua moglie, amarla come Gesù amò alla sua chiesa, amarla come parte del suo proprio corpo. Gesù dió la vita per la sua chiesa, ossea tutti noi, Gesù ama alla sua chiesa e vuole la cosa migliore per lei. Cioè che la donna sottomettendosi al marito, sé la ama come Gesù alla sua chiesa, si sottometterà ad una regola di amore. Perché Gesù in nessun momento fece nessun male alla chiesa. Non deve interpretarsi come un sottomettersi come ad un giogo, no.  Nel matrimonio deve avere amore, rispetto, compressione e perdono mutuo. Non so se questo è solamente un ideale, ma buono, quello è quello che io imparai in qualche momento della mia vita. Anche so che Dio ci fece liberi e perché essendo liberi abbiamo la responsabilità di scegliere quella persona per amore e non per nessuna altra ragione. L'amore è il sentimento più puro di questo mondo, ed il matrimonio essendo sacramento della chiesa, è una forma di santificazione.  Cioè che io come compagno devo fare che mio marito cresca come persona, devo proteggere il suo bene, desiderare la cosa migliore per lui, appoggiarlo, amarlo, desiderare suo bene massimo ed aiutarlo a raggiungerlo. Ed egli deve essere avvicendo a questo sentimento. Cioè che sottomettersi al marito è essenzialmente, lasciarsi amare per lui, non trasformarsi in una schiava del matrimonio. L'amore non è quello. L'amore deve farti felice, non infelice. L'amore, parola tanto piccola, ma bene. Ora ricordai qualcosa, in un'altra parte lessi che devi amare il tuo compagno come lo ama Dio, e Dio l'amò da prima che la richiamasse all'esistenza, la ama nonostante i suoi difetti, l'amò fino al punto di morire per lei, l'amò tanto e la perdonò e desidera che tu l'ami così.  Dimenticavo, d'accordo ad un studio scientifico l'innamoramento solo rimane 8 mesi, dopo è che incominci a vedere i difetti del tuo compagno, se nonostante tutto, il tuo amore perdura, forse avete trovato al tuo compagno (a) di vita.  Wow, seguo ricordando cose, questa domenica quando lessero che Adamo esclamò vedendo Eva "questa se è osso delle mie ossa e carne della mia carne", mi venne un'idea nella mente, forse per quel motivo i compagni o si completano oppure sono simili perché come dicono arrivano ad essere un solo corpo, è come se fossero una sola persona, con gusti simili e  con differenze che complementano all'altro. Magari e tutti i matrimoni fossero così. Ma la vita passa, ci sono a volte divorzi, e nonostante quello Dio ti segue amando, non ti scoraggiare se questo è il tuo caso, avvicinati a Dio che L'in la sua infinita pietà guarirà le tue ferite. Dio mai smettira di amarti.





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